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Divisione autismo Castel Monte è Online!

La cooperativa sociale Castel Monte opera da oltre venticinque anni nell'assistenza socio-sanitaria sia per la gestione di strutture residenziali sia nei servizi domiciliari. Si occupa di assistenza specializzata a bambini e adolescenti, anche con disabilità. Gestisce, a Cavaso del Tomba, in collaborazione e partenariato con l’ULSS 2 e in collegamento con l’ULSS di Belluno, la comunità alloggio " Casa del Campo " per persone adulte con disturbi dello spettro autistico. Collegato a questa realtà, ha in essere un progetto di assistenza domiciliare , specifico per persone autistiche, che si pone l'obiettivo di portare gli interventi comportamentali intensivi e di comprovata validità scientifica direttamente a domicilio delle persone del nostro territorio. Casa del Campo e il servizio domiciliare di Castel Monte insieme vanno a comporre la Divisione Autismo di Castel Monte . Psicologi ed educatori della divisione si aggiornano continuamente sullo stato dell
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I problemi di sonno nell’autismo, spiegati!

Un buon riposo notturno non è garantito per nessuno ma è decisamente inafferrabile per molte persone con autismo. Gli individui nello spettro spesso hanno problemi ad addormentarsi e a rimanere addormentati. Inoltre, ciò potrebbe peggiorare alcune caratteristiche della loro condizione, come i comportamenti ripetitivi, che possono, a loro volta, rendere il sonno ancora più difficile. Dato questo ciclo di feedback deleterio, i problemi del sonno sono tra le preoccupazioni più urgenti per le famiglie alle prese con l'autismo. Tuttavia, finora, questo è anche tra gli aspetti meno studiati dello spettro. Ecco ciò che i ricercatori conoscono attualmente sulle cause e le conseguenze di, e dei trattamenti per, i problemi del sonno nello spettro autistico. QUANTO SONO COMUNI I PROBLEMI DI SONNO NEI BAMBINI CON AUTISMO? Tra il 44 e l'86 per cento dei bambini con autismo ha un grave problema con il sonno. In confronto, tra il 10 e il 16% dei bambini nella popolazione ge

Ultime scoperte nel campo delle neuroscienze: individuate connessioni neuronali alterate nel cervello dei bambini autistici

I bambini in età prescolare con disturbo dello spettro autistico presentano delle conn essioni anomale tra alcune reti del cervello che possono essere viste utilizzando una speciale tecnica di risonanza magnetica . Queste reti cerebrali sono aree del cervello collegate da tratti di sostanza bianca che interagiscono per svolgere funzioni diverse. I ricercatori del Dipartimento di radiologia del Nord America, attraverso una tecnica di risonanza magnetica chiamata  di imaging del tensore di diffusione , hanno cercato le differenze in termini di connettività cerebrale tra soggetti con autismo (21 ragazzi e ragazze in età prescolare) e soggetti normotipici (21 ragazzi e ragazze in età prescolare). Dai risultati è emersa una significativa differenza a livello di componenti della rete dei gangli della base,   nella rete limitrofa e quella limbica , aree cerebrali che hanno un ruolo cruciale nella regolazione dei comportamenti umani . Da questa evidenza scientifica il co-autor

Differenze tra maschi e femmine nell’autismo

La sindrome dello spettro autistico colpisce i bambini maschi in un rapporto di 4 a 1 rispetto alle femmine. In generale, si afferma che vengano colpiti 1 su 42 ragazzi e 1 su 189 ragazze con un variare dell’incidenza complessiva da 1 a 68 bambini e da 1 a 150 bambine. Numerosi indici epidemiologici ci fanno dedurre che ci sia una base genetica alla base dell’autismo. Vi sono cause genetiche complesse e i fattori ambientali hanno un ruolo nello sviluppo di comportamenti autistici solo in persone già geneticamente predisposte. In una ricerca apparsa sulla rivista americana “ American Journal of Human Genetics” nel 2014 l’autore Sébastien Jacquemont dell’università di Losanna e colleghi hanno analizzato campioni di DNA raccolti in 16.000 soggetti con disturbo del neurosviluppo e in circa 800 famiglie in cui almeno un membro è autistico, tenendo in considerazione due specifiche mutazioni genetiche, il numero di copie di interi geni e le variazioni dei singoli nucleotidi, ossia g

La riabilitazione sociale nell'autismo adulto.

L'autismo e le abilità sociali rappresentano una sfida importante nei bambini e specialmente negli adulti. Nell'autismo adulto vi sono tecniche per la riabilitazione? Come si possono riabilitare gli adulti ampliando le loro capacità sociali? In una riflessione su questo studio e nella nostra esperienza nella comunità alloggio "Casa del campo" cerchiamo di dare degli spunti su come intervenire. Nei disturbi dello spettro autistico sono presenti dei deficit con base neurobiologica nell’elaborazione delle informazioni sociali che rendono difficile alla persona socializzare spontaneamente. Tali difficoltà nella codifica, nell’applicazione concreta di comportamenti sociali e delle regole per l’instaurazione di relazioni sociali rappresentano una sfida importante soprattutto nell’autismo adulto in quanto influenzano l’occupazione lavorativa, lo sviluppo delle relazioni interpersonali e la possibilità di creare una rete sociale o meno. Nella letteratura scientifica son

LA STORIA DELLA DIAGNOSI DI AUTISMO, SPIEGATA!

L'au tismo era stato originariamente descritto come una forma di schizofrenia infantile e il risultato di una genitorialità fredda. Successivamente è stato definito come una serie di disturbi dello sviluppo e infine come una condizione con gradi di compromissione ad ampio spettro. Insieme a queste mutevoli visioni, anche i suoi criteri diagnostici sono cambiati nel tempo. La sua storia ha preso un percorso molto meno lineare rispetto ad altre categorie diagnostiche , con diverse deviazioni, secondo Jeffrey Baker, professore di pediatria e storia alla Duke University di Durham, nel North Carolina. Ecco come l’evoluzione del "Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali" (DSM), il manuale diagnostico utilizzato negli Stati Uniti, ha rappresentato un fedele parallelismo della nostra crescente comprensione dell'autismo. Perché l'autismo inizialmente era considerato una condizione psichiatrica? Quando Leo Kanner, uno psichiatra e medico austria

Le emozioni nell’autismo e intervento cognitivo comportamentale

Come si possono gestire la rabbia, l’ansia e la tristezza nell’autismo? Quale metodologia educativa può essere funzionale ed efficace? Attraverso l’analisi di questo studio cerchiamo di individuare un metodo funzionale da applicare. La capacità di comunicare le proprie emozioni, decodificare e interpretare gli stati emotivi, la comprensione del significato attribuito ai sentimenti e la gestione di comportamenti emessi in risposta alle emozioni sono abilità deficitarie nelle persone autistiche. Nella letteratura scientifica tale difficoltà è comunemente rilevata in studi e ricerche specifiche sul tema. Vi è un deficit nell'” intelligenza emotiva” teorizzata da Daniel Goleman, ovvero la capacità di riconoscere le emozioni e di gestirle, nell'auto consapevolezza che permette alla persona di monitorare le proprie emozioni e le reazioni che ne derivano, sia individualmente, sia nella relazione con gli altri. In particolar modo nell’autismo spesse volte il nodo c

Autismo e disturbi dell’umore: uno studio ne analizza le reciproche interazioni

Il di sturbo dello spettro autistico (ASD) si presenta solitamente con altri disturbi in associazione (comorbilità). Uno studio pubblicato sul “Journal of Autism and Developmental Disorders” ha cercato di descrivere le caratteristiche cliniche del disturbo bipolare pediatrico (PBD) in comorbilità nei bambini con ASD, con un obiettivo secondario di confrontare queste caratteristiche cliniche con quelle dell’ASD senza disturbi della sfera affettiva . Il gruppo di studio era composto 40 soggetti tra i 6 e i 17 anni con ADS e PBD, sottoposti a trattamento presso il Centro di ricerca per la salute della Facoltà di Medicina dell’Università Ondokuz Mayis in Turchia. Il gruppo di controllo comprendeva 40 pazienti con ASD ma che non avevano avuto episodi legati a problemi di umore precedentemente. Complessivamente, gli 80 bambini avevano un’età media di 12,36 ± 2,93 anni, il 12,5% erano femmine (10 soggetti) e i rimanenti erano maschi. Al gruppo di 40 soggetti con ASD e PBD sono state