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Studio dimostra la centralità dei genitori negli interventi per stimolare le abilità verbali

Secondo uno studio dell’università della California, i bambini con autismo che usano poche o nessuna parola migliorano nelle loro capacità verbali dopo che i genitori imparano a coinvolgerli tramite il canale verbale durante il gioco.

I genitori imparano strategie per seguire l'attenzione del bambino e a coinvolgerlo nel gioco stimolandone allo stesso tempo il linguaggio.
Queste strategie fanno parte di una consolidata terapia comportamentale per l'autismo chiamata JASPER, che permette di migliorare le abilità sociali e la comunicazione nei bambini con autismo quando implementata da terapeuti addestrati.
Questi trattamenti puntano molto sull’addestramento dei genitori che imparano ad eseguire specifiche tecniche di intervento comportamentale per l’autismo.
Questo approccio ha il vantaggio di integrare i trattamenti nella vita quotidiana del bambino in modo da potenziare l’intensività nell’applicazione delle procedure di intervento.
Pochi studi hanno tuttavia esplorato l'efficacia di questo approccio e i risultati di questa ricerca iniziano a colmare questa lacuna.


La ricercatrice, autrice dello studio Connie Kasari, professore di sviluppo umano e psicologia all'Università della California, rispetto ai genitori afferma: "Potrebbero davvero padroneggiare le strategie allo stesso modo dei terapeuti".

I risultati mostrano che i genitori non hanno bisogno di usare queste strategie perfettamente: coloro che implementano almeno il 75% delle tecniche inducono miglioramenti significativi nei loro figli.
"È un messaggio importante", afferma Helen Tager-Flusberg, direttore del Center for Autism Research Excellence della Boston University, che non è stata coinvolta nello studio.
"Perché se dici ai genitori, 'Devi essere bravo come il terapeuta', in genere desistono senza provare."
Kasari e i suoi colleghi hanno campionato 22 bambini con autismo, di età compresa tra 5 e 8 anni, che usavano meno di 20 parole all'inizio dello studio.
Questi bambini "minimamente verbali" facevano parte di uno studio più ampio, pubblicato nel 2014, in cui i bambini con autismo sono stati sottoposti alle procedure di intervento JASPER per sei mesi.
I genitori dei bambini hanno visto i terapeuti eseguire la terapia per i primi tre mesi e i terapeuti hanno quindi istruito i genitori a portare avanti il trattamento per altri tre mesi.
Ad esempio, i genitori hanno imparato a tenere in mano un giocattolo dalla portata di un bambino o ad usare un giocattolo in modo inaspettato per incoraggiare il bambino a comunicare.
Sono stati anche istruiti a ripetere tutte le parole che il bambino cercava di usare durante il gioco.
Ogni mese, i ricercatori hanno registrato video di 10 minuti dei genitori che giocano con i loro figli usando un set standard di giocattoli.
Hanno riportato quante volte ogni bambino ha parlato spontaneamente durante queste sessioni e hanno inoltre classificato ciascuna espressione in due tipi: "richieste", come una richiesta di aiuto per l'uso di un giocattolo e "commenti", come ad esempio l'attenzione di un genitore a un giocattolo o un'esperienza condivisa.
"I commenti sono una specie di abilità di alto livello che stiamo cercando di favorire, che di solito vediamo con la minima frequenza e con la minima spontaneità nei bambini minimamente verbali con autismo”, dice Stephanie Shire, assistente professore di educazione speciale e scienze cliniche all'Università dell'Oregon a Eugene.
I ricercatori hanno rilevato che i bambini facevano una media di quattro enunciati di entrambi i tipi durante una sessione all'inizio dello studio mentre, alla fine dello studio, quel numero era cresciuto a più di 12.
I risultati sono stati pubblicati l'8 gennaio 2018 sul Journal of Autism and Developmental Disorders.
I bambini hanno anche mostrato un aumento del numero di commenti: hanno fatto solo un commento per sessione all'inizio dello studio, ma più di cinque alla fine.
I ricercatori alla fine dello studio hanno valutato con quale frequenza e precisione i genitori hanno eseguito le strategie JASPER.
In media, i genitori hanno padroneggiato il 70 percento delle strategie che gli erano state insegnate.
Inoltre, i loro punteggi erano correlati con i progressi dei loro figli: come gruppo, i 10 bambini i cui genitori hanno ottenuto un punteggio del 75% o superiore hanno mostrato un aumento ancora maggiore del numero di “commenti”.
"Questo ci dà una migliore comprensione di quale livello i genitori devono raggiungere per vedere cambiamenti significativi", dice Aubyn Stahmer, professore di psichiatria e scienze comportamentali presso l'Università della California.

INTERVENTI PER L'AUTISMO E GENITORI: UNA RIFLESSIONE
I risultati di questo studio ci fanno riflettere su quale dovrebbe essere un impostazione ottimale per un intervento intensivo a domicilio.
Spesse volte i trattamenti ABA offerti nel nostro territorio curano in maniera minuziosa la sessione svolta dal tecnico specializzato trascurando allo stesso tempo il coinvolgimento massimo del genitore nella diretta applicazione delle tecniche.
Fare ciò è ovviamente complesso, tuttavia è l’unico modo per raggiungere l’intensività necessaria per avere solidi miglioramenti nel repertorio comunicativo del bambino.
Nel momento in cui il genitore acquisisce padronanza, seppur parziale, delle tecniche, ogni interazione con il figlio spinge in avanti sullo sviluppo del bambino.
Un trattamento efficace non può quindi essere delegato interamente al professionista sanitario ma vanno integrate al suo interno tutte le figure aventi ruolo educativo che fanno parte della rete di sostegno del bambino.
Le indicazioni ci sono e quindi non abbiamo più scusanti nel non applicarle.

Dott Alberto Cocco
Responsabile Clinico Divisione Autismo Castel Monte

Per i dettagli dell'articolo originale:
https://www.spectrumnews.org/news/parent-training-boosts-language-nonverbal-children-autism/

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