Francia denunciata
dalle Nazioni Unite per il trattamento dei bambini autistici. Nella sua
relazione più recente sull'argomento, l'ONU afferma che i bambini con autismo
in Francia "continuano a subire violazioni diffuse dei loro diritti".
Negli ultimi anni lo Stato
francese ha dovuto pagare centinaia di migliaia di euro di danni alle famiglie
per cure inadeguate ai bambini autistici.
Le Nazioni Unite hanno scoperto che la maggior parte dei bambini con autismo in Francia non aveva
accesso all'istruzione tradizionale e molti "offrivano ancora terapie
psicoanalitiche inefficienti, abuso nell’utilizzo di psicofarmaci e
collocamento in ospedali e istituzioni psichiatrici".
In molti casi viene segnalato che i genitori che si
oppongono all'istituzionalizzazione dei loro figli "sono intimiditi e
minacciati e, in alcuni casi, perdono la custodia dei loro figli".
Una legge del 2005 garantisce a ogni bambino il diritto
all'istruzione in una scuola tradizionale, ma il Consiglio d' Europa ha
condannato la Francia per non averlo rispettato.
L’organizzazione stima che solo il 20% dei bambini autistici
sono a scuola, rispetto al 70% dell’Inghilterra. Quelli che vengono ammessi
inoltre sono spesso accettati solo a tempo parziale.
Nel tentativo di venire a capo del problema il Presidente E.
Macron, con l’aiuto del Primo Ministro E. Philippe, dà inizio alla strategia di inclusione scolastica dei
ragazzi autistici grazie ad un progetto
di formazione per insegnanti, medici e personale della prima infanzia, come
già promesso in campagna elettorale, investendo 340 milioni di euro di risorse
statali.
Il Ministro della disabilità, Sophie Cluzel si è mossa invece per l’integrazione: la diagnosi in Francia avviene tra i 6 e i 16 anni, tardi rispetto agli standard europei, aspetto che va decisamente corretto e inoltre va trovata una soluzione al fatto che attualmente sono seguiti con il tempo parziale a scuola solo il 20% dei ragazzi autistici, rispetto al 70% dell’Inghilterra come sopra citato.
Analizzando in modo critico la scelta del governo francese, Danièle Langloys, portavoce del gruppo Autisme France, chiede infatti che le scuole si conformino per garantire il diritto all’istruzione; mentre Hugo Horiot, scrittore (Autisme, j’accuse) attore e regista, chiede al governo di reindirizzare i fondi statali utilizzati dagli ospedali e dai centri psichiatrici per sostenere l’autismo all’interno delle scuole e lontano dalla lobby dei medici.
Il Ministro della disabilità, Sophie Cluzel si è mossa invece per l’integrazione: la diagnosi in Francia avviene tra i 6 e i 16 anni, tardi rispetto agli standard europei, aspetto che va decisamente corretto e inoltre va trovata una soluzione al fatto che attualmente sono seguiti con il tempo parziale a scuola solo il 20% dei ragazzi autistici, rispetto al 70% dell’Inghilterra come sopra citato.
Analizzando in modo critico la scelta del governo francese, Danièle Langloys, portavoce del gruppo Autisme France, chiede infatti che le scuole si conformino per garantire il diritto all’istruzione; mentre Hugo Horiot, scrittore (Autisme, j’accuse) attore e regista, chiede al governo di reindirizzare i fondi statali utilizzati dagli ospedali e dai centri psichiatrici per sostenere l’autismo all’interno delle scuole e lontano dalla lobby dei medici.
Per una volta, in rapporto, la situazione italiana non
sembra poi così negativa: in Italia il Ministero della Salute, nel 2016, ha
destinato 50 milioni di euro per le prestazioni sanitarie incluse nei Livelli
essenziali di assistenza (Lea) per lo spettro autistico. Il provvedimento
prevede anche l'aggiornamento delle linee guida per prevenzione, diagnosi e
cura, oltre alla ricerca nel campo.
Tuttavia in Italia, l’ultimo rapporto Istat sull’integrazione degli alunni con
disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado stima gli
alunni con disabilità pari al 3,1% degli alunni (86.985 nella scuola primaria e
66.863 nella scuola secondaria di I grado). Di questi il 41,9% nella
scuola primaria e il 49,8% nella secondaria di I grado hanno una
disabilità intellettiva mentre seguono con il 26% e il 21,4% i disturbi dello
sviluppo e del linguaggio.
Questi numeri sottolineano come non basti stanziare dei fondi
e delineare delle linee guida e come sia necessario assicurarsi che le corrette indicazioni vengano messe a sistema,
assicurando standard di qualità nella presa in carico a scuola, nel supporto
delle famiglie e dal punto di vista più strettamente clinico.
L’intervento dell’ONU in questo senso, per garantire
standard nell’ambito dell’autismo, ci fa ben sperare per il futuro…
Dott.ssa Sara Smania
EDUCATRICE
Per l’articolo completo in lingua originale visita il sito: https://www.theguardian.com/world/2018/apr/06/france-to-unveil-340m-plan-to-improve-rights-of-people-with-autism
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