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La riabilitazione sociale nell'autismo adulto.

L'autismo e le abilità sociali rappresentano una sfida importante nei bambini e specialmente negli adulti. Nell'autismo adulto vi sono tecniche per la riabilitazione? Come si possono riabilitare gli adulti ampliando le loro capacità sociali? In una riflessione su questo studio e nella nostra esperienza nella comunità alloggio "Casa del campo" cerchiamo di dare degli spunti su come intervenire.

Nei disturbi dello spettro autistico sono presenti dei deficit con base neurobiologica nell’elaborazione delle informazioni sociali che rendono difficile alla persona socializzare spontaneamente.

Tali difficoltà nella codifica, nell’applicazione concreta di comportamenti sociali e delle regole per l’instaurazione di relazioni sociali rappresentano una sfida importante soprattutto nell’autismo adulto in quanto influenzano l’occupazione lavorativa, lo sviluppo delle relazioni interpersonali e la possibilità di creare una rete sociale o meno.

Nella letteratura scientifica sono presenti vari possibili interventi per abilitare e incrementare le capacità sociali nei bambini tuttavia vi sono veramente pochi esperimenti o interventi educativi per riabilitare negli adulti le abilità sociali.

L’esperimento.
La dott.ssa Nancy Minshew e il dott. Shaun Eack della Child Neurology Society hanno condotto il primo esperimento controllato su soggetti autistici adulti per valutare l’efficacia della terapia cognitiva potenziata riguardo la riabilitazione delle abilità sociali.

In tale studio, 54 soggetti adulti autistici sono stati valutati nell’arco di 18 mesi e sono stati sottoposti a sessioni di lavoro di gruppo e individuali.
Tale trattamento comprendeva per le sessioni individuali una combinazione di esercizi a computer con cui si potenziavano e miglioravano la velocità di elaborazione delle informazioni, la memoria e la flessibilità mentale in modo tale da applicare queste competenze nelle relazioni sociali.

Tali competenze venivano potenziate nelle sessioni di gruppo il cui obiettivo era il miglioramento della cognizione sociale ovvero dell'attività mentale con la quale le persone conoscono il mondo sociale, i processi attraverso cui le persone acquisiscono informazioni dall'ambiente, le interpretano, le immagazzinano in memoria e le recuperano da essa, al fine di comprendere sia il proprio mondo sociale e organizzare di conseguenza i propri comportamenti.

La terapia cognitiva potenziata è stata confrontata con l'Enriched Supportive Therapy ovvero la terapia di supporto arricchita che consiste in un intervento individuale comportamentale focalizzato sulla gestione dello stress.

I risultati.
Dopo 18 mesi di trattamento, entrambe le terapie hanno prodotto miglioramenti nelle capacità individuali.

A confronto si è rilevato che la terapia comportamentale produce miglioramenti sostanziali nella cognizione sociale e non sociale, nel migliorare la funzione neurocognitiva, in particolare l'attenzione e la velocità di elaborazione delle informazioni.

Nella realtà di “Casa del campo”.
Nella nostra comunità per giovani adulti con disturbo della spettro autistico siamo andati ad attuare interventi educativi di social skills training ovvero un intervento riabilitativo basato sull’orientamento comportamentale e sulla teoria dell’apprendimento che ha come obiettivo lo sviluppo e l’incremento delle abilità sociali.
Tali interventi hanno l’obiettivo di sviluppare l’acquisizione, la generalizzazione e la continuità nell'utilizzo delle abilità necessarie per l’interazione sociale.

Tra le strategie educative utilizzate vi sono lo shaping ovvero il modellamento del comportamento e il role playing che consiste nella simulazione di una situazione in cui la persona simula un ruolo che poi generalizza nell’ambiente sociale.

Le nostre attività consistono in sedute strutturate a tavolino dove il residente e l’educatore mettono in atto situazioni sociali e il ragazzo si allena a mettere in atto regole sociali che poi vengono riproposte nel contesto naturale in una condizione non strutturata per favorire la generalizzazione nel quotidiano.

La persona, guidata dall’educatore con prompt e supporti specifici impara a fare domande, richieste, a fare delle considerazioni personali sull’interlocutore o su delle sue esperienze.
Gli stessi principi di rinforzo, prompt e di zona di sviluppo prossimale che verrebbero usati per un’ attività di potenziamento cognitivo vengono applicati anche per sostenere e far emergere il repertorio di comportamento sociale.
Il ruolo fondamentale delle attività svolte a tavolino sta nella loro applicazione nel contesto di vita abituale della persona in modo tale da favorire e potenziare le abilità acquisite.

Si nota anche in questo caso il susseguirsi di attività strutturata, per creare e stabilizzare nuovo repertorio comportamentale, e generalizzazione in contesto naturale che in un parallelo con la terminologia tipica dell’ABA fanno riferimento rispettivamente a DTT – Discrete Trial Training e NET – Natural Environment Training. 

Non potendo dare indicazioni esaustive in questa sede riteniamo utile indicarvi un testo molto utile per supportare l’implementazione di strategie di questo tipo che può essere utilizzato anche da genitori o insegnanti.

Ovviamente l’implementazione della procedura è vincolata alla presenza di specifici prerequisiti per una sua corretta ed efficace implementazione e per questo vi rimandiamo ai professionisti che hanno in carico la persona su cui la procedura verrà applicata.

Il testo è: IL LINGUAGGIO VERBALE NELL’AUTISMO di Freeman e Dake (edizioni Erickson)
Il testo è ricco di suggerimenti pratici e schede operative e vi guida passo dopo passo. 
Nel sottotitolo dice per bambini ma gli esercizi sono in ordine di difficoltà e si adattano senza alcun problema anche all'adulto.
La cosa importante è avere ben chiaro il livello attuale delle abilità sociali della persona e partire dalla sua zona di sviluppo prossimale.

Speriamo vi sia di aiuto e quindi…

BUON LAVORO!

Dott.ssa Cristina Basso 
EDUCATRICE 

Per l’articolo completo in lingua originale visita il link:
http://cdmrp.army.mil/arp/research_highlights/18minshew_eack_highlight 

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