Ultime scoperte nel campo delle neuroscienze: individuate connessioni neuronali alterate nel cervello dei bambini autistici

I bambini in età prescolare con disturbo dello spettro autistico presentano delle connessioni anomale tra alcune reti del cervello che possono essere viste utilizzando una speciale tecnica di risonanza magnetica.

Queste reti cerebrali sono aree del cervello collegate da tratti di sostanza bianca che interagiscono per svolgere funzioni diverse.

I ricercatori del Dipartimento di radiologia del Nord America, attraverso una tecnica di risonanza magnetica chiamata di imaging del tensore di diffusione, hanno cercato le differenze in termini di connettività cerebrale tra soggetti con autismo (21 ragazzi e ragazze in età prescolare) e soggetti normotipici (21 ragazzi e ragazze in età prescolare).

Dai risultati è emersa una significativa differenza a livello di componenti della rete dei gangli della base, nella rete limitrofa e quella limbica, aree cerebrali che hanno un ruolo cruciale nella regolazione dei comportamenti umani.

Da questa evidenza scientifica il co-autore dello studio Lin Ma, del Dipartimento di Radiologia dell'ospedale generale cinese PLA di Pechino, ribadisce che "la connettività cerebrale alterata può essere definita una caratteristica patofisiologica chiave dell'ASD”.

Tali risultati forniscono così un ulteriore passo avanti nella comprensione, nel trattamento e nella diagnosi precoce dell’autismo.

Diviene così auspicabile pensare che l'identificazione della connettività strutturale alterata in queste reti, come ribadisce la dottoressa Ma, potrebbe essere di aiuto nell'erogazione di terapie mirate come la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (TMS) e la stimolazione transcranica in corrente continua (TDC) e dunque poter fornire un intervento terapeutico mirato all’area cerebrale alterata.

Dott.ssa Giulia Rosato

EDUCATRICE

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